"Voi gridavate cose orrende e violentissime, e voi siete imbruttiti. Io
gridavo cose giuste, e ora sono uno splendido quarantenne." (Nanni Moretti)
Mi ero ripromesso di non affrontare mai l'argomento "politica" su questo blog, se non nel senso più alto e nobile del termine e cioè l'arte del compromesso che avvantaggi i più e che faciliti il vivere collettivo di comunità variegate di persone.
Ma è chiaro che diventa difficile osservare in silenzio lo scempio che quotidianamente viene fatto del Bene collettivo da parte di massima parte del popolo italiano, quella parte maggioritaria che ha fatto della propria ignoranza una bandiera e che ha osteggiato in tutti i modi la crescita di una società sempre migliore, distruggendo gradualmente, ma inesorabilmente ogni forma di arricchimento culturale, spirituale e sociale.
È di tutta evidenza che tutto questo non è avvenuto per caso, ma con un lento martellamento delle fondamenta del vivere civile e che ci sono responsabilità da distribuire. Ci sono, dunque, delle colpe che vanno attribuite secondo le responsabilità oggettive che ciascuno di noi ha avuto.
Avventuriamoci, dunque in questa fastidiosa palude maleodorante.
Vorrei innanzi tutto precisare che quando parlo di vita collettiva, sociale, uso sempre il "noi" per cortesia verso gli interlocutori, ma deve essere chiaro che le responsabilità di questo dilagare, ormai inarrestabile dell'ignoranza, non vanno certo ascritte a me, se non in parte che ritengo risibile.
Certo, avrei anche io potuto svolgere in modo più assiduo e incisivo la mia parte, al fine di far prevalere una visione più intelligente e meno stupidamente massificata del vivere collettivo.
Spesso mi capita di affermare che "abbiamo" i governanti che ci meritiamo e che ci rappresentano in toto. È inutile specificare che non mi sento minimamente rappresentato da questa feccia che da 40 anni a questa parte controlla la mia vita e impedisce qualsiasi timido volo di libertà.
Non mi rappresentano questi utili idioti che hanno seguito pedissequamente le indicazioni dei loro simili per costruire una società in cui i limiti dell'interesse individuale arrivano fino alla porta di casa propria, consentendo in tal modo che il bene di tutti diventi bene di nessuno, con tutto quello che consegue.
L'ipocrisia di milioni di persone che hanno sempre considerato lo Stato come una mucca da mungere e che ora, che la cuccagna è finita, puntano il dito contro i "politici" che loro stessi hanno fermamente voluto e confermato per decenni, finchè le vacche erano grasse.
È questo il limite della democrazia, se i ladri diventano più ddei possibili obiettivi, è chiaro che alcuni di loro cominceranno a diventare oggetto di attenzione da parte di altri ladri, in una sorta di saga surreale del furto. D'altra parte, può essere definita democrazia questa ridicola corsa al mantenimento dei propri privilegi? Tutti vogliono la loro parte di latte, ma nessuno è disponibile a contribuire al mantenimento della mucca con il proprio apporto di fieno.La cosa avvilente è che non stiamo parlando delle grandi cose, basta verificare queste affermazioni in una banalissima riunione di condominio
È triste osservare come stia crescendo in modo inarrestabile l'entusiasmo per l'uomo forte, come se l'unica strada percorribile (nell'ignoranza dominante) fosse adottare e sostenere un "salvatore della Patria", poco importa che sia un Cavaliere brianzolo, o un boy scout fiorentino o un buffone (pardon comico) genovese, o chiunque altro abbia posto al centro di una rivendicazione alla "Sistemazione delle cose" la propria insignificante persona: Tre beceri esempi di come il cervello degli italioti abbia abdicato a una qualsiasi parvenza di intelligenza, di come non ci sia in una gran parte del popolo italico la capacità di un impegno a costruire, anziché a depredare.
È aberrante il concetto che non ci sia più un'idea da condividere per costruire un futuro, ma solo una sciocca ricerca di un leader capace di accumulare consenso (voti, intuli quanto ambiti) con vuote chiacchiere (abbiamo citato tre Maestri di questa nobile arte) e poi da osannare e seguire per demolire il poco che è rimasto ancora in piedi.
In tutto questo, dicevamo, ci sono responsabilità da distribuire e i più sono portati a puntare l'indice (sport nazionale che ha surclassato il calcio) verso i "politici", rei di avere depredato..... come se il popolino non abbia, nel suo piccolo, svolto la stessa attività di mettere al sacco tutto ciò che è collettivo.
In questi anni, diciamo dall'era Craxi ai giorni nostri, il ripiegare sui bisogni individuali è diventato un obbligo, peraltro ben accolto dai più..
C'è chi dice che la stra-grande maggiornaza degli italiani è composta persone perbene, che fanno il loro dovere sempre e comunque..... Rimango perplesso di fronte a questa affermazione. Se questo fosse vero, avremmo una diversa rappresentanza nei vari livelli politici e amministrativi, ma così non è... e se due più due fa quattro, anche questa affermazione è figlia della più ottusa ipocrisia.
Si potrebbe azzardare, ma solo gli stupidi lo fanno, che siamo in un regime di tirannia. Oppure, potremmo ipotizzare, molto più realisticamente, che la cittadinanza elegge chi maggiormente si avvicina alle proprie peculiarità, demanda quindi a colui che sente suo simile la gestione del Bene pubblico, nel malsano convincimento che, così facendo, potrebbe averne un ritorno, un vantaggio personale. Dove mai vogliamo andare? Sono i "politici" il problema? ma per favore.....
In tutto questo c'è chi ha preso colpi per cambiare in meglio le cose e non ha potuto far granchè perchè questo strano Paese criminalizza da sempre le persone perbene, quelle sensibili al bene colettivo a tutto vantaggio dei criminali veri (ne siedono tanti nei posti pubblici del nostro Paese). Mai le "forze dell'ordine" sono intervenute sui faccendieri, puttanieri, ladri, persino assassini che hanno popolato le nostre due Camere.... ma ricordo alla perfezione la diligenza con cui aggredivano violentemente gli studenti che manifestavano per una scuola più giusta, per una società più giusta..... , indulgendo su pratiche che definire criminali sarebbe eufemistico.... basta guardre il bilancio molti ci hanno lasciato la pelle, e quella scia di sangue non è ancora terminata. I pretoriani hanno sempre fatto bene il loro mestiere.
Un discorso a parte meriterebbe la disinformazione dell'informazione. La bugia ripetuta più volte non diventa automaticamente verità, ma questo pare non interessare ai detentori di TV, di giornali e di blog che ti dicono "la verità" che nessuno ti dice....
Mi concedo da ultimo una nota di folklore: è del tutto singolare che i due massimi esponenti di due formazioni politiche di grandissimo impatto elettorale siano due criminali condannati, uno per evasione fiscale, l'altro per omicidio (colposo, ma pur sempre omicidio).