domenica 27 luglio 2014

Nascosta.

Si era presentata in altro modo, una vera rarità, una perla nera nell'oceano di banalità rappresentato dall'altra metà del cielo, ma era finzione, o quanto meno un tentativo tenero e inutile di proiettare un'immagine di sé che non poteva in alcun modo essere realtà, una lotta incruenta fra quello che era e quello che avrebbe voluto essere, nel lodevole e sciocco tentativo di sollevarsi almeno un poco al di sopra la melma della massa. Niente altro che banale finzione, per quanto generata da ottime intenzioni, nella migliore tradizione letteraria che  testimonia l'Umanità dall'inizio del tempo.
Sogno antico come quello di volare, l'essere ha sempre tentato di correggere e contrastare la natura umana, vani sforzi che si sono scontrati con la durezza dei fatti, comunque vadano le cose, ciascuno sarà sempre ciò che in origine era determinato.
La capacità di imprimere cambiamenti alla forma è stato il miraggio che ha portato alla confusione fra questa e la sostanza, come se fossero entrambe alla portata della nostra volontà e, quindi malleabili. 
La sostanza è fatta di materia non plasmabile, aggregata dal tempo e dal lento cammino nei secoli. Non c'è modo di essere ciò che non siamo, per quanto l'ipotesi possa sembrarci allettante, nessuna chance di variazione, miglioramento. 
L'essenza è statica, immutabile, ma la finzione può creare l'illusione di movimento che ci porta a credere che l'uscita dagli schemi antichi del pregiudizio sia a portata di mano.
Banalmente non lo è..... e la maschera resta maschera.

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