Si pensa che tutto sia scontato, che tutto sia scritto o detto o entrambi.....
Nulla è scritto e poco è detto sul sentire umano nel suo senso più profondo, quello che è regolato dalle norme che Madre Natura ha stabilito e i cui processi di effetto sono e restano da millenni avvolti nel mistero più fitto.
La sequenza causa effetto, quando si tratti di esseri umani e frequenze musicali, ha dei risvolti misteriosi, al limite dell'insondabile, fatto sta che frequenze messe in un determinato ordine hanno effetti che vanno dalla sensazione generica di benessere, all'accapponamento della pelle, all'incipienza delle lacrime di commozione.
Strano processo quello che provocano nelle persone quelle frequenze che conosciamo come melodia, o meglio come musica. La cosa assume aspetti particolarissimi se si pensa che le sensazioni provocate non sono le stesse, ma mutano da individuo a individuo.
Centenarie scuole di dietrologi hanno voluto imbastire ipotesi di caste sacerdotali a conoscenza di dati che non sono divulgati al popolo. Gelosi custodi delle metodologie di controllo di indicibili forze per piegare, plasmare e dirigere le masse e il loro pensiero nella direzione voluta.
Ovviamente, l'argomento è spinoso, con molti elementi a favore e molti contro, e nessuno in posizione tale da poter definire una certezza d'intervento.
Spicca fra gli elementi a favore dei dietrologi il dato storico che la composizione musicale sia stata oggetto delle attenzioni della Chiesa addirittura in un Concilio, quello di Trento, in cui furono regolamentate le norme di esecuzione del canto gregoriano, per eliminare le influenze che, piano piano, stavano contaminado la purezza della struttura originaria, sulla strada della nascente polifonia.
Al di là delle giustificazioni di facciata, l'intervento pone in grande evidenza la correlazione tra frequenze e anima, ove per anima non si intende certo il concetto dei padri della chiesa, ma qualcosa di più terreno, la capacità dell'essere umano di provare emozioni e, in alcuni casi, di esserci indotto.
In fondo questo è il grande mistero, il Paradiso potrebbe non essere dove ci hanno insegnato a credere.
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