Dice il mio amico Paolo che il sarcasmo è la rovina di tutto, perchè si limita a demolire, senza che nulla di nuovo sia edificato. Come dargli torto? Forse si può, perchè quello che distrugge, non è il sarcasmo, per quanto anch'esso dia il suo bel contributo, ma il dileggio, l'apostrofare con atteggiamento canzonatorio chiunque manifesti idee non conformi alla curva di appartenenza.
Siamo nel mondo dello scambio veloce di informazioni e questo ha portato cn sè un grosso equivoco e cioè l'illusione dei più di poter aprire bocca su qualunque cosa, specie se non si conosce e non se ne capisce il significato. Non c'è niente di più sfidante del cimentarsi in un dibattito su materie del tutto ignote.
La politica della seconda repubblica ci ha insegnato che dove occorra nascondere il vuoto totale di idee e conoscenza, di debba utilizzare l'arma del dileggio per ridicolizzare chi la pensa in modo diverso ed ecco che venti e passa anni di vuoto di pensiero, portano all'attuale livello di dibattito.
Le curve si affrontano sui social network a suon di vuoti slogan e false informazioni ripetute un numero talmente alto di volte, da assumente dei contorni di verosimiglianza.
Va da sé che un dibattito condotto su canali fittizi e non praticabili, porta con sé ingiustificati atteggiamenti fideistici, la cui utilità rasenta lo zero, se non nell'economia del burattinaio di turno, che quelle corde muove.
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