Il contatto col prossimo è sempre più spesso virtuale, grazie alle tecnologie che si sono sviluppate nel corso del tempo. Abbiamo già affrontato l'argomento a proposito del telefono che allontana le persone, invece che avvicinarle, come subdolamente per anni hanno recitato le pubblicità delle compagnie telefoniche.
Quello che si tiene in poco conto, è che il contatto diretto è assai più fruttuoso, nella vita di relazione, della telefonata fatta, magari mentre si è fuori dal supermercato, in cerca di parcheggio, o mentre ci si trasferisce dal lavoro al locale dove abbiamo un appuntamento ludico ecc. ecc.
L'innovazione ha portato la frequantazione tramite chat, la cui evoluzione, i social network, porta in contatto le persone sulla base di criteri di gusti, preferenze, tendenze e via dicendo.
I criteri sembrano essere ben assortiti, ma una caratteristica non viene mai presa nella dovuta considerazione: la protervia inconscia dell'essere umano. L'uomo è un prevaricatore, a questo punto direi per caratteristica naturale, seppure acquisito in cattività; sono quindi falsi i miti del rispetto, della tolleranza e tutto quanto porti a una diffusa divulgazione dell'ipocrisia pervadente.
In realtà siamo un popolo tifoso e questa grande passione per il calcio ha radici storiche profonde, prima ancora dell'era dei Comuni, abbiamo basato la nostra cultura su Sparta e Atene, sui Greci contro i Persiani, i Curiazi e gli Orazi, Brenno e Camillo, Cesare e Vercingetorige, Ettore e Achille, Roma e Cartagine, ma anche in tempi più recenti Indiani e Cowboys, Russi Americani, Comunisti e Democratici ecc.ecc....... il nostro mondo culturale è lastricato di antagonismo, non importa chi sostiene le cose più giuste, conta il tifo di parte, quasi un diritto di nascita su cui si fonda tutto il resto della vita.
Sulla base di questa formazione cultural-sociologica, ci si pone nei confronti di sconosciuti (gli "amici" dei social network) come depositari di verità ad altri ignote, prediligendo le aree d'azione che più facilmente si prestano alla contrapposizione.
È uno dei motivi per cui ogni tanto è bene staccare la spina e riprendere quelle belle e sane abitudini di andare a trovare le persone, spendere un po' di tempo con loro e godere della loro vicinanza fisica. Non sempre la parola scritta è meglio di quella parlata.
Nessun commento:
Posta un commento