giovedì 5 gennaio 2012

Ne ho i coglioni pieni di parlare di politica e società di merda.

C'è nell'aria un populismo mefitico, una superficialità che provocherebbe nausea anche a coloro che di mestiere svuotano le fosse biologiche. Capisco chi, vedendo il capolinea dei propri privilegi, fa appello a tutta la meschinità e ipocrisia di cui è capace, per cercare di restare a galla. Capisco meno tutti coloro che sempre hanno agito nel rispetto delle regole e continuano, nonostante tutto a difendere le posizioni di coloro che hanno scaricato la responsabilità del bene collettivo sulle spalle altrui.
Siamo molto vicini al momento in cui i due eserciti, grossomodo pari come consistenza, si dovranno scontrare e sarà poco piacevole, perché non sarà una guerra fra poveri, ma uno scontro epocale fra gente perbene e farabutti travestiti da gente perbene.
Vediamo alcuni episodi che sono significativi e che portano gli osservatori appassionati e innamorati di questo Paese, ad allargare le braccia sospirando e scuotendo mestamente la testa.
  • La sinistra sta commettendo lo stesso errore di sottovalutazione che fece negli anni 60 e che portarono il malcontento a sfociare nel terrorismo. I movimenti di piazza esprimono un disagio vero e sempre crescente, che l'incapace Bersani non se ne renda conto e perda le sue giornate (pagate da noi contribuenti) a vaneggiare contro la violenza e altre baggianate simili è deprimente.
  • La Lega sta inanellando posizioni di bieco populismo, ingannando con false informazioni il suo stesso popolo. Ora che è passata la "riforma" che hanno fatto finta di non volere (quella delle pensioni), stanno perorando la causa della caduta del governo presso il peronista Berlusconi, per poter ritornare a mangiare al banchetto dei potenti, con buona pace dei loro elettori, che si sono visti rubare la pensione, ma per carità loro erano all'opposizione, che potevano fare?
  • La destra populista ha un andamento ondeggiante, in bilico fra organizzare un pellegrinaggio a Fatima per la grazia ricevuta di non dover pagare il prezzo politico delle nefandezze che hanno, con rara lucidità criminale, demandato al "Governo tecnico". A sentirli parlare sembra, che caschino tutti dal pero. Nessuno voleva fare le cose che quei cattivoni hanno fatto. Peccato che quelle  cose fossero parte integrante del loro programma elettorale, ma di certo questo a chi li ha votati non era stato spiegato, ma basta andare a leggere, come si dice "Scripta manent".
  • La destra giustizialista degli "onesti", guidata dall'ex magistrato Di Pietro, vorrebbe partecipare, ma non si può lasciare il capo libero alla Lega per la riscossione dei consensi per la falsa avversione a quanto Monti e i suoi hanno fatto, quindi saltella con indifferenza fra il si e il no.
  • Le corporazioni difendono i propri privilegi, dai tassisti, ai farmacisti, ai notai, agli avvocati, agli ingegnri e chi più ne ha più ne metta. Per attuare meglio il loro piano di salvaguardia delle posizioni di indebito privilegio, hanno messo in campo la strategia doppia della distrazione (il problema è lo stipendio dei politici) e della minaccia di crisi di governo tramite il loro braccio armato in parlamento, individuabile facilmente nei posti occupati da Gasparri e da Casini.
Il problema è proprio questo, nessuno vuole pagare e, quindi, pagano solo coloro che sono obbligati. Appare evidente che questo abuso non potrà avere sbocchi pacifici, come recita un popolare canto sardo del 18° secolo:
Procurad'e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no pro vida mia
Torrades a pés in terra!
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su populu a mancare 


Una Nazione seria ne terrebbe conto e cercherebbe un bilanciamento delle condizioni, senza accanirsi contro i più deboli, come accade da noi, ma evidentemente l'idea di Nazione non fa più parte da tempo del patrimonio culturale dell'Italia, o quanto meno di coloro che la guidano, ammesso e non concesso che in qualche periodo ne abbia fatto parte.


P.S. È storia recentissima di un accertamento fatto a Cortina d'Ampezzo da 80 funzionari dell'Agenzia delle Entrate, che ha riscontrato numerose "particolarità" della lealtà contributiva  di quanto hanno controllato.
Al di là del populismo di facciata che un'operazione del genere riveste, vediamo quali sono state le cose "bizzarre" che si sono verificate:
  1. Gli scontrini emessi dagli esercizi commerciali in quel giorno sono stati del 300% in più
  2. Gli eservizi di beni di lusso del 400%
  3. 42 persone con reddditi sotto il 30.000 euro viaggiano su auto di lusso.
  4. Il comandante del GdF di Cortina si è "infastidito" del controllo che ha disturbato la quiete del posto
  5. I politici hanno tuonato contro questo atto irresponsabile verso una località turistica in un giorno di grande afflusso..... in effetti poteva essere fatto con un preavviso di 3 o 4 settimane a novembre.
  6. Oggi, dopo pochi giorni, l'emissione degli scontrini è tornata ai soliti standard e si è ricominciato come prima....

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