Non avrei mai pensato alle pause come evento complementare, nonché qualificante dell'attività. Si può essere tratti in inganno, quando si pensi che l'attività viene interrotta dal riposo. Il riposo, per essere tale, non deve essere soggetto a limitazioni temporali di sorta.
Si riprende l'attività solo ed esclusivamente dopo che si è riposato e il riposo deve intendersi collocato nell'arco temporale necessario alla ritemprazione del fisico e dello spirito.
L'attività, quindi, non vincola il riposo, né può in alcun modo vincolarlo e questo non ne viene in alcun modo vincolato nel suo fisiologico e naturale svolgimento.
La pausa ha valore di interruzione, spesso di durata insufficiente nell'arco dell'attività, poichè calcolata su parametri massificati, o statitici che dir si voglia..Per questa ragione questa è sì condizionante la pausa e la fruizione piena dello scopo per cui è stata ideata.
Questo fa intendere molto bene che i rapporti di forza fra chi non fa e chi fa sono frequentemente orientati verso l'istituzione di pause invece che di riposi. Ed è altrettanto evidente che il tentativo di sostituire il riposo fisiologico con pause dall'attività, è unicamente determinato dall'avidità che domina il mondo in cui viviamo.
Il corpo umano non ha bisogno di pause, ha bisogno di riposo. Ma la nostra civiltà di corse e affanni fa finta di non capire e rimuove il problema, turlupinando significati che non ci sono per sinonimie.
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