domenica 6 maggio 2012

L'anima

La luce del faro attaccato al traliccio tagliava come una lama il buio della sala. Il palco era, adesso, illuminato e si distinguevano in modo chiaro i musicisti che avevano iniziato il concerto.
I riflessi degli strumenti, accentuati dalle colorazioni delle gelatine, riverberavano verso il pubblico, facendo intravvedere qualche volto attento a quello che stava succedendo.
Il vecchio rullante metallico lanciava fendenti sia sonori che luminosi, quasi volesse respingere un attacco alieno. Le frequenze basse pulsavano come il cuore ritmico che rendeva possibile tutta l'architettura in corso di costruzione.
L'aria cominciava a essere più respirabile, le note stavano rapidamente restaurando l'Ozonosfera e l'anidiride carbonica e solforosa, accumulata in decenni di imbecillità, si stava disintegrando, come un castello di carte colpito da un MIM 104 Patriot.
Era solo l'inizio, ma era pur sempre qualcosa.
Il corpo si stava riconciliando con la Terra, chiedendo scusa degli abusi scellerati che per troppi anni avevano provato duramente la capacità di sopportazione del pianeta.
Nessuno sapeva se la Terra lo avrebbe perdonato, ma era necessario rischiare, per poter liberare l'anima e riportarla al primordiale stato di benessere .

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