domenica 30 aprile 2017

Ipotesi speculative

Ho la certezza che le donne dei miei amici pratichino la professione più antica del mondo. 
È duro da digerire, mi rendo perfettamente conto, tuttavia, ci sono momenti in cui la chiarezza è indispensabile, quasi quanto l'aria che si respira. 
Purtroppo non ho prove riguardo a quello che affermo, o magari le ho, ma provengono da fonti riservate e, quindi, non le posso divulgare, ma, in base alle notizie di cui sono venuto a conoscenza,  questo è quello che penso che facciano.
È chiaro che la mia non è un'accusa, né vuole esserlo, ci mancherebbe solo questo, si tratta, semmai, di un'ipotesi speculativa, un idea di lavoro, da approfondire. 
Nel contempo, mi rendo conto che è brutto generalizzare, magari non sono tutte, forse quelle presenti da più tempo, forse loro no, ma le altre non sono in alcun modo escludibili da questa stortura. Potrebbero davvero essere coinvolte
Ci potrebbe essere addirittura una correlazione stretta fra questa attività e il decadimento dei costumi (da bagno, data la stagione che si avvicina) e non credo che si possa escludere a priori che, scavando a fondo, si potrebbe scoprire anche un giro di soldi, quale illecito compenso per le attività svolte, di cui potrebbero beneficiare sia le parrocchie che frequentano, sia compiacenti commercianti di generi di lusso, da cui sembrano servirsi da anni, tanto che questi ultimi appaiono diventati inspiegabilmente ricchi.
In momenti come questi vorrei essere un investigatore, indagherei accuratamente su questo inquietante fenomeno e lo metteriei nella dovuta luce, ma non ho questa possibilità, pertanto..........

martedì 25 aprile 2017

La liberazione

Ci risiamo, come ogni anno polemiche a non finire sulla festa della Liberazione che il "non pensiero" dominante della destra italiana, in qualsivoglia declinazione, ha imparato a bollare come festa dei "comunisti" e quindi da non celebrare.
Questo voler ostinatamente mettere sullo stesso piano i morti che la guerra ha provocato, denota una pochezza intellettiva, oltre che intellettuale. 
Di certo il 25 aprile è festa per i comunisti, almeno per quei pochi rimasti, ma lo è per i liberali, per i repubblicani e per tutte quelle forze che contribuirono a sconfiggere la follia mussoliniana e il nazifascismo.
Ma, soprattutto, è la festa dei liberati, di coloro che poterono, finalmente, tornare a esprimersi liberamente, dopo due decenni di persecuzioni.
Nel secondo conflitto mondiale si verificò quello strano connubio per cui le forze statunitensi, britanniche, francesi e di tutti gli altri Paesi del mondo occidentale, si allearono con l'Unione Sovietica e, grazie a questo incredibile accordo, riuscirono nello sconfiggere una bestia che avrebbe infettatto l'Europa tutta.
Non furono di certo i quattro gatti delle brigate partigiane, a cui va solo riconosciuto il coraggio e il valore di aver combattuto strenuamente un totalitarismo insopportabile, furono gli eserciti che misero in ginocchio la macchina bellica di Hitler, così, giusto per rammentarlo.
La Russia dei Soviet, quella degli "sporchi" comunisti, ha contribuito con vite umane a sconfiggere il nazifascismo, esattamente come gli Stati Uniti d'America, la Gran Bretagna, l'Australia il Canada e tanti altri.
A tutti loro, nessuno escluso, non può che andare il nostro ringraziamento per avere difeso la NOSTRA terra dall'oppressione, risultato che, da soli, i nostri eroici partigiani non avrebbero poturo conseguire 
Sarebbe bene che i rappresentanti del popolo se lo ricordassero, prima di bollare con inopportune etichette la libertà che il sangue di altri ha conquistato, anche per consentire loro di dire stronzate


sabato 15 aprile 2017

L'agnello

Che il mondo sia impazzito, lo si sa da tempo.
Alla ribalta arriva la strage degli agnelli umanizzati dalle frotte di animalisti da supermercato.
Certo, l'industrializzazione non porta acqua al mulino del buon senso, ma la pastorizia ne porta eccome.
Siamo così certi che ci si possa dimenticare che il lavoro dei pastori, ancora molto presenti nei nostri territori, si svolge secondo una scansione di tempi che sono immutabili dalla notte dei tempi?
Magari qualche cosa è cambiata, ai pascoli si sono aggiunti anche i mangimi (si sono aggiunti, non sostituiti) e alle mani si sono aggiunte le mungitrici meccaniche, ma l'attività è sempre quella e il ciclo delle nascite è funzionale alla produzione del latte, da cui si ricavano gli ottimi formaggi ovini, e ha ovviamente un seguito di soppressione di una parte degli agnelli, senza la quale le greggi si amplierebbero in modo esponenziale e ingestibile.
Pavoneggiarsi nell'atto di dare il biberon a un agnello significa negare e disprezzare la dura vita di chi, da secoli, si guadagna da vivere allevando greggi e seguendo le pesanti dinamiche che la pastorizia richiede.
E non è diverso chi critica l'industrializzazione, demonizzzando di conseguenza, l'usanza dell'agnello sul tavolo delle festività. Contrastare il consumo della carne d'agnello, quale rappresaglia contro le malefatte dell'industria alimentare, e Dio sa se ne sono, equivale a buttare il bambino con l'acqua sporca; una pratica demenziale della quale non riusciamo a rassegnarci.

sabato 8 aprile 2017

Beeeeeee

Abbiamo avuto ampia prova che la fandonia, ripetuta con martellante pervicacia, ottiene proseliti, pronti a giurare che la menzogna è verità.
Negli anni 60, questa nomea era attribuita al popolo comunista, sul quale girava una storiella, in cui si asseriva che se l'Unità, organo del Partito, avesse divulgato la notizia della capacità di volare degli asini, questo avrebbe preso per buona l'informazione, facendola propria.
Ora ci siamo evoluti, ma il gioco è sempre quello, divulgare cose false o, a scelta, mezze verità, purchè siano funzionali al gioco che si vuole condurre.
Ed è così che le prime pagine si riempiono di manigoldi che maramaldeggiano col bene pubblico e l'ampio gregge d'ignoranza al seguito, bela accondiscendete.
Poco importa se la menzogna viene scoperta e smentita poco tempo dopo, nella mente selettiva della massa beota ne rimarrà sempre traccia.
E cosi mandrie di deficienti continuano a inveire contro presunti crimini su casi già archiviati dalla Magistratura, per la loro inconsistenza.
A nulla sono valse le decine e decine di assoluzioni con formula piena per estraneità o perchè i fatti non sussistono, la plebe, fomentata da abili Menenio Agrippa dell'artefazione, continuano a belare il proprio malcontento senza senso.

venerdì 7 aprile 2017

La Piazza liberata.

È finalmente concluso il restauro della facciata dell'ex Spedale di Santo Spirito e le transenne sono finalmente state rimosse e la Piazza dei Miracoli torna a splendere come nel XIX secolo.
Le voci bene informate sostengono che la Piazza non subirà più lo scempio delle bancarelle di souvenir allineate a deturparne il profilo unico e resteranno nella sede di Piazza Manin, appena fuori dalla Porta Nuova, da cui si accede al complesso monumentale.
Le ultime impalcature restano intorno alla cupola della cattedrale, che è oggetto di un minuzioso restauro.


sabato 1 aprile 2017

Le parole sono importanti

Aveva ragione Moretti, le parole sono importanti. Avrò superato il sessismo quando griderò "testa di cazzo" alla spericolata signora alla guida, protagonista dell'azione che per poco non mi ha fatto cadere di bicicletta, anzichè urlarle "brutta troia"; avrò superato il razzismo quando griderò "brutta merda" all'irresponsabile africano che mi ha urtato mentre correva, mandandomi a sbattere contro un muro, anzichè gridargli "negro di merda".
Le parole sono importanti, anche e soprattutto quando monta il sentimento di rabbia per un torto subito senza motivo alcuno, da parte di esseri spregevoli, troie o negri di merda che siano.