Perchè votare al referendum?
Le ragioni del Sì sono sostenute da Renzi, il nuovo che avanza, che apre, tuttavia, una procedura pericolosa, quale è quella di fare una cosa di questo genere senza il necessario confronto con le opposizioni e scegliere la rischiosa strada del referendum confermativo popolare.
Diciamolo subito, le modifiche della Costituzione sono scritte male, in modo poco chiaro e troppo articolato per essere parte della Carta di una Nazione, ma questo è, ci sono aspetti buoni, altri cattivi, ma complessivamente la proposta è comprensibile.
Su questo si dovrebbe ragionare.
Chi è favorevole dice che chi vota contro vuole lasciare inalterate le cose e continuare a mantenere una nazione ingovernabile, un Parlamento doppione e dei costi altissimi.
Argomentazioni risibili e smantellabili almeno in parte con un po' di buona volontà, ma non per la bravura dell'interlocutore, ma per la scarsa preparazione di chi il SI difende con slogan e frasi fatte.
Chi è contro si divide in due fazioni, quelli che votano contro a prescindere e quelli che votano contro Renzi, nessuno che entri nel merito delle motivazioni che dovrebbero indurre a votare NO.
Questo è il punto della questione, siamo arrivati all'assenza di ragionamento, come abbiamo già tristemente constatato, si parla per slogan e per partito preso.
Pochi giorni fa, il vate della rivoluzione nelle urne, Grillo Giuseppe da Genova, ha dichiarato che l'elettore deve far prevalere l'istinto primordiale (sic) e votare dopo aver guardato in faccia chi propone la riforma.
La profondità dell'argomentazone si commenta da sola e se tanto mi dà tanto, anche guardare in faccia chi vota NO, non mette allegria, così, tanto per dare un assaggio potremmo citare Gasparri, Santanchè, Scilipoti e Razzi, per tacer di Giovanardi e Mussolini, insomma, anche Dibba e Di Maio si trovano in un'allegra brigata di farabutti.
Ora che abbiamo visto le orde schierate per le due risposte, forse è meglio comprensibile il perchè del non voto a questa ennesima manifestazione di forza della dittatura in atto nel nostro povero e martoriato Paese: le destre (fascista, neoliberista, sociale, conservatrice e quant'altro) si sono dati appuntamento sotto le due bandiere del sì e del no, in modo da monopolizzare l'evento.
Se fossi costretto, non voterei SI, perchè non piace quello che sta scritto sui fogli.
Se fossi costretto non voterei NO, perchè non posso in alcun modo accomunare il mio voto a quello dei liberticidi di questo Paese, purtroppo in maggiornaza.
Non sono costretto e quindi resterò alla finestra a guardare il minuetto che balleranno tutti questi figuri, compresi quelli che si "tagliano lo stipendio", ma non le diarie e i rimborsi e i finanziamenti.
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