domenica 8 dicembre 2013

Il gioco è un azzardo

Le anfrettamine gli avevano accelerato il cuore oltre il limite consentito dalle leggi della California e lo avevano costretto a emigrare in Nevada, un esodo d'azzardo, in fretta e furia, non avendo con sé denari sufficienti per pagarsi un appartamento, era costretto a vivere nella sua roulette.... le carte si erano tutte scombinate. Lasso giaceva l'asso...
Sette o undici non faceva differenza alcuna, la verità era diventata scottante e ustionava tutte le fredde bugie, mal celate e ben mostrate.  Per troppo tempo il fuoco si era preso cura di lei.... la febbre era un saliscendi imprevedibile, in modo irregolare si affacciava nelle varie parti del corpo, ai piedi scendeva, in bocca saliva.
Tutto era uno, due, tre e quattro, solo alcune volte la tessera era anche stella.
Più spesso la solitudine era pronta sullo zero e non c'erano piatti per nessuno, né pari né dispari, rossi o neri.
Tutto era alternativo, anche la corrente.alternata.
Quei tempi passavano, all'imperfetto, ma passavano. Tutto era indicativo della situazione, più raramente congiuntivo, se non quando confezionava i pacchi postali da spedire.
Le congiunzioni nasali si giocavano su sinusoidi e sinusiti, ma nulla poteva essere immediato se non l'imperativo.
In fondo era nascosto tutto lì, il Re era nudo e doveva essere maggiore.

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