Era una mattina come tante altre ce n'erano state, ma quella era particolare perchè Pino venne da me con un pianto incipiente.... "Capisci che mi ha lasciato?"
Certo che lo capivo, aveva lasciato me prima di lui perchè doveva pensare alla carriera, ma lui non lo sapeva (o almeno così credevo) e non sapevo se questa cosa mi generava goduria oppure no.... ma a vederlo in quello stato forse no..
"Certo che ti ha lasciato, cosa ti aspettavi? che restasse con te in eterno? Lo sai che te la ha data per un solo motivo, ottenere il posto che occupa.... è fatta così".
Era proprio disperato, prostrato. Lo capivo, Lei era un trofeo che si metteva malvolentieri sullo scaffale, era molto meglio il periodo in cui lo si poteva esibire con l'orgoglio tutto maschile, tanto vuoto, quanto perseguito dai più.
Avevo ben vivo nella mente il ricordo dei due anni passati insieme, un connubio perfetto di sesso e parole e mai parole banali. Questo era stato il nostro incontro. Una Shao Yang in piena regola, agguerrita in tutti i campi del tatticismo muliebre, assolutamente perfetta.
Ma Pino era tutt'altro che rassegnato "Si stava bene, mi rendo conto che una così era molto al di là delle mie aspettative, ma eravamo felici insieme". Evidentemente quando si è coinvolti direttamente, sfugge l'uso politico che alcune femmine fanno dei loro orifizi e della loro abilità amatoria (mi verrebbe da dire moltissime, ma per il momento diamo il beneficio del dubbio).
Pat aveva le conoscenze e l'abilità di far valere la sua supremazia al fine di ottenere ciò che voleva, questo era l'amaro particolare che sfuggiva a Pino (naturalmente).
"Guarda che ho sofferto anche io quando è finita con me, ma ti assicuro che poi passa..." Non avevo altro modo per consolarlo che accennargli il fatto che esisteva chi c'era passato prima di lui e ne era uscito, magari con qualche acciacco, ma ne era uscito.
"Lo so, ma tu non ci sei mai stato a letto, mi ha detto tutto, cosa credi?.... il vostro era un semplice rapporto spirituale, come si dice? platonico, con me, invece......"
Già, con lui invece....... quante cretinate si era bevuto? magari l'aveva convinto di essere stato il primo e l'unico e lui, povero scemo, si era sentito onorato di quella fortuna che (immeritatamente) il cielo gli aveva assegnato.
Potevo far crollare il suo castello di vanagloria? No davvero, ho preferito restare incastonato in un rapporto platonico, così come la versione di lei mi aveva affidato al suo immaginario.
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