martedì 20 agosto 2013

Solidi

La sua vita era trascorsa nella grande megalopoli per sua scelta. Non aveva mai sentito il bisogno della natura, di tornare alla terra. La grande città era la sua dimensione ideale, fatta di plastica, finzioni e velocità.
Ci si era adagiato in modo naturalmente artificioso, quasi che la vita fosse quella. 
Non mancavano donne, aperitivi mondanità a pacchi..... simboli di potere e trofei da esibire. 
I bisogni primari, secondari e terziari erano soddisfatti da una rete commerciale in grado di fornirti sia il ciuccio che la bara. Tutto era perfetto, tutto a disposizione, tutto circoscritto a quel perimetro abitato.
La rete e i libri costituivano il retroterra conoscitivo di quanto era al di fuori. Tutto era sotto controllo e rigidamente vagliato salvo il fatto che il tronco di piramide non era una pianta.

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