mercoledì 23 maggio 2012

La pausa

Non avrei mai pensato alle pause come evento complementare, nonché qualificante dell'attività. Si può essere tratti in inganno, quando si pensi che l'attività viene interrotta dal riposo. Il riposo, per essere tale, non deve essere soggetto a limitazioni temporali di sorta.
Si riprende l'attività solo ed esclusivamente dopo che si è riposato e il riposo deve intendersi collocato nell'arco temporale necessario alla ritemprazione del fisico e dello spirito.
L'attività, quindi, non vincola il riposo, né può in alcun modo vincolarlo e questo non ne viene in alcun modo vincolato nel suo fisiologico e naturale svolgimento.
La pausa ha valore di interruzione, spesso di durata insufficiente nell'arco dell'attività, poichè calcolata su parametri massificati, o statitici che dir si voglia..Per questa ragione questa è sì condizionante la pausa e la fruizione piena dello scopo per cui è stata ideata.
Questo fa intendere molto bene che i rapporti di forza fra chi non fa e chi fa sono frequentemente orientati verso l'istituzione di pause invece che di riposi. Ed è altrettanto evidente che il tentativo di sostituire il riposo fisiologico con pause dall'attività, è unicamente determinato dall'avidità che domina il mondo in cui viviamo.
Il corpo umano non ha bisogno di pause, ha bisogno di riposo. Ma la nostra civiltà di corse e affanni fa finta di non capire e rimuove il problema, turlupinando significati che non ci sono per sinonimie.

lunedì 21 maggio 2012

The Big Fart

La domanda del "da dove veniamo" è ancora più impellente di quella del "dove stiamo andando".
L'origine dell'universo che conosciamo (poco, per la verità) ci affascina oltre misura. Spendiamo migliaia delle ore del nostro tempo in cretinate e non dedichiamo il tempo necessario alle domande che contano davvero.
Siamo soli nell'universo? Certo che sì, siamo soli nelle cittadine di provincia, figurarsi nell'universo infinito.
Ma ci sono irriducibili ottimisti che non credono a questa profonda e inappellabile verità e vogliono approfondire scientificamente la conoscenza di quanto ci sta intorno.
Ed è così che nascono le indagini per studiare il "rumore delle stelle".... migliaia di orecchie curiose all'ascolto del rumore siderale costante, in attesa della manifestazione che possa certificare la presenza di una stella o di un'emittente radio galattica.
Il ronzio sale, la freqeunza si inviluppa e si modula a suo proprio piacimento.... ed è così che la coda della cometa si solleva e il buco nero libera una fuoriuscita di gas siderale e pulviscolo siderale, che hanno tutte le caratteristiche della "loffa vestita". La nuova frontiera dell'astrofisica.
Squadre di scienziati sono ora al lavoro per stabilire se l'universo sia a forma di gluteo, nel qual caso non possiamo che pensare che i buchi neri siano... quello che state pensando.
Che ci piaccia o no, i territori inesplorati del sapere sono pieni di buchi, talvolta neri e il pulviscolo spaziale potrebbe essere ricondotto a emissioni materico-gassose disidratatesi in assenza di gravità e aria.
E poichè il "big bang" è facilmente assimilabile a una frequenza, a un suono, conformemente anche a quanto enunciato dalle Scritture "In principio era il Verbo" un suono, appunto, potrebbe non stupire scoprire che il nostro "infinito" è la minima parte di qualcosa di molto più grosso e complesso. Il "boccone del prete" di un organismo infinitamente più articolato, di cui noi siamo l'apparato eiettore.

domenica 6 maggio 2012

L'anima

La luce del faro attaccato al traliccio tagliava come una lama il buio della sala. Il palco era, adesso, illuminato e si distinguevano in modo chiaro i musicisti che avevano iniziato il concerto.
I riflessi degli strumenti, accentuati dalle colorazioni delle gelatine, riverberavano verso il pubblico, facendo intravvedere qualche volto attento a quello che stava succedendo.
Il vecchio rullante metallico lanciava fendenti sia sonori che luminosi, quasi volesse respingere un attacco alieno. Le frequenze basse pulsavano come il cuore ritmico che rendeva possibile tutta l'architettura in corso di costruzione.
L'aria cominciava a essere più respirabile, le note stavano rapidamente restaurando l'Ozonosfera e l'anidiride carbonica e solforosa, accumulata in decenni di imbecillità, si stava disintegrando, come un castello di carte colpito da un MIM 104 Patriot.
Era solo l'inizio, ma era pur sempre qualcosa.
Il corpo si stava riconciliando con la Terra, chiedendo scusa degli abusi scellerati che per troppi anni avevano provato duramente la capacità di sopportazione del pianeta.
Nessuno sapeva se la Terra lo avrebbe perdonato, ma era necessario rischiare, per poter liberare l'anima e riportarla al primordiale stato di benessere .

venerdì 4 maggio 2012

La solitudine

Esiste, forse, qualcosa di peggiore della solitudine? Ahimé sì, esiste: sono due solitudini.