mercoledì 9 novembre 2011

La caduta.

Non volevo parlarne, ne sono costretto dall'imbecillità umana.
La parabola si sta chiudendo, com'era nell'ordine delle cose e dell'anagrafe.
Ogni volta che accade assistiamo allo stesso patetico spettacolo, alcuni che abbandonano la nave, altri che negano, prima che il gallo canti tre volte, di averlo mai conosciuto, o frequentato.
Abbiamo dei comportamenti che avviliscono  e che, forse, sono antichi come l'uomo, come la sua vigliaccheria, ma questo non giustifica né lenisce il fastidio che si prova quando si assiste impotenti alla messa in scena della pochezza del nostro popolo.
Tutti si sentono coinvolti e impegnati nella ricerca dei colpevoli e nella cacciata dei tiranni. Nessuno e dico nessuno ammetterà di essere stato affascinato dalle promesse (per quanto false) e di avere tracciato una X sul simbolo del potente in decadenza. 
Le piazze si riempiranno di avversari della prima ora che vanteranno la vittoria, ma, contandoli, cominceremo dubitare che qualcuno lo abbia mai votato il tiranno, dovremo ipotizzare brogli elettorali, come se tutte quelle schede, che per anni hanno sostenuto il Capo al suo posto, fossero dei clamorosi falsi.
È la particolarità della nostra democrazia, nessuno ha mai perso, nessuno ha mai avuto colpe o responsabilità, tutti cambiano casacca con estrema disinvoltura e la caduta è rovinosa.
Ciononostante, non sono ancora riuscito a sentire dalla bocca degli avversari del vinto, quali saranno i loro provvedimenti, le loro mosse. La sensazione che colpisce è che l'impegno profuso per la "cacciata del despota" sia la summa dei programmi che l'opposizione ha avuto in tutti questi lunghi mesi. 
Nessuno che abbia spiegato cosa succede dopo, nessuno che abbia messo in colonna le azioni da compiere su un brogliaccio, così tanto per avviare la discussione. Chissà cosa succederà, lo scopriremo solo vivendo, cantava l'indimenticato Battisti. Adesso, per quanto riguarda il da farsi, ho il timore che i nuovi tiranni proclamino da un momento all'altro :"Un attimo, ci stiamo pensando, ci verrà in mente qualcosa.... prima o poi".

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