Dev'essere successo qualcosa, gli industriali italiani sono in rivolta nei confronti di un governo e delle forze politiche in esso rappresentate, da essi stessi sostenute sin dai tempi dell'era del Cavaliere.
Sono questi momenti, quelli in cui abbiamo timore per la stabilità dello Stato e dell'organizzazione sociale che fu ideata dopo la seconda guerra mondiale.
Ma non è solo questo, l'industria italiana ha percepito, nel corso del dopoguerra, cospicui "aiuti" dallo Stato che hanno reso il nostro sistema industriale quello che è, più incline alle chiacchere che al lavoro, poco propenso a valorizzare il merito, a vantaggio di altri e più banali criteri di valutazione.
Strano Paese il nostro, una realtà sociale dove le cose succedono per disegno divino, mai per responsabilità di qualcuno che (magari) ha commesso degli errori. No, le colpe le hanno sempre gli altri, mai noi e la stupenda Marcegaglia e coloro che rappresenta non sfuggono, come istituzione, a questa regola..
Se non fosse per merito di quelle migliaia e migliaia di piccoli imprenditori che hanno tirato avanti la baracca collettiva, fino al quasi totale dissanguamento, saremmo stati declassati già da tempo, perdendo la locomotiva per l'Europa e fors'anche per l'Africa mediterranea.