mercoledì 23 agosto 2017

Il Segretario e la Presidente


"Il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Gianni Tonelli dice la sua a proposito della decisione di Laura Boldrini di denunciare gli “hater”, coloro che la insultano online.
Scriveva la presidente qualche giorno fa: “Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito”. La terza carica dello Stato ha sopportato abbastanza, e dopo una lunga riflessione “dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni”.
onelli ha deciso di rispondere alla Boldrini sulle colonne de Il Tempo: “Non entro nel merito dei commenti smodati, volgari e inutili, che non condivido, verso la persona politica Boldrini, oggi Presidente della Camera.”
“Io considero la Boldrini persona detestabile – spiega Tonelli – perché sono convinto che neppure lei ci creda alle cose che dice. Le democrazie occidentali, particolarmente in Italia, consentono la coltivazione di “orticoli” di consenso che trasformano la politica in tante greppie di comodo. Si sfruttano le disgrazie globali, i disagi sociali, le miserie umane per fare i paladini degli oppressi, degli sfortunati o degli ultimi, magari in cashmere. Poco importa se le modalità di questo, per nulla genuino, attivismo determinano una involuzione della nostra società. Non si indirizza il disagio verso la virtù stimolando i singoli a migliorarsi, a provare o a persistere nel entrate fornendo loro delle opportunità di riscatto, ma verso la contestazione di tutto e di tutti, pretendendo sempre e comunque, senza promuovere un concetto onesto di relazione sociale in cui i cittadini devono prima dare per costruire e poi chiedere. Si elevano artatamente gli obiettivi dell’evoluzione civile e umana come immediati imperativi anche se l’impatto è devastante sull’oggi. Per questo detesto la Boldrini. Quando il presidente della Camera mostra ostilità contro le forze dell’ordine, quando sostiene, non per carità cristiana o solidarietà umana che gli immigrati, presenti e futuri, sono risorse infinite per gli italiani o mille altre “strampalerie”, io penso lo faccia unicamente per mantenere una sintonia con la linea del suo “orto di consenso”, che gli ha regalato il terzo scranno dello Stato, con privilegi e prebende al seguito. Come è possibile pretendere – si chiede Tonelli – che la Boldrini sia disposta, per amore di verità, obiettività e onestà intellettuale e solo per rendersi simpatica, a sputare sul piatto dorato che tanta fortuna gli ha portato?” conclude.".

Un ammalato concetto di democrazia si cela dietro le dichiarazioni contenute in questo articolo, pubblicato il 17 agosto 2017 dalla testata DirettaNews 24, rilasciate da Gianni Tonelli, segretario SAP (sindacato autonomo di Polizia).
I fatti sono i seguenti:  il rappresentante sindacale che tutela i diritti degli uomini e delle donne appartenenti al Corpo della Polizia di Stato, si lancia in giudizi poco lusinghieri sulla terza carica dello Stato, in pratica esprime il suo disprezzo per un'Istituzione che è chiamato a difendere, anche a costo della vita, perchè la persona che riveste tale carica non gli è gradita.
Questo sta a significare che un rappresentantre di qualsiasi Corpo dello Stato non ha diritto ad avere una sua idea, un'opinione? Certo che no, ci mancherebbe altro.
Questo significa che se un Tutore dell'Ordine, chiamato a rappresentare e, quindi, ad avere una visibilità pubblica di un certo rilievo, non si può permettere di lanciarsi in proclami avverso una carica di quello Stato che lui stesso ha giurato di difendere a qualunque costo e non ha certo subordinato tale impegno solenne alla simpatia o antipatia che emana il politico a cui la carica viene affidata.
Poniamo, ad esempio, che ci trovassimo in presenza di grave pericolo immediato per la vita della Presidente Boldrini e il poliziotto Tonelli fosse chiamato a fare il suo dovere, difendere cioé ad ogni costo, anche il più estremo, la terza carica dello Stato, lo farebbe? 
Con le dichiarazioni che si è premurato di divulgare, vengono forti dubbi, ma ci si augura sempre che il senso del dovere, che questa volta è mancato in nome di un malinteso principio di democrazia, in tale occasione possa essere prontamente ripristinato.

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