martedì 16 maggio 2017

Etimologia contemporanea

Il duello è, come noto, un combattimento, o confronto, che si svolge fra due antagonisti.
Quello cruento tra Ettore e Achille, descritto nell'Iliade, ne costituisce (con tutta probabilità) l'archetipo.
Ora accade che tale sfida possa contemplare più di due contendenti, rispetto ai due previsti dalle regole dell'etimologia, si potrebbe, infatti verificare che i contendenti salgano al numero di tre.
Ma la fortuna assiste gli audaci e dona loro delle menti oltremodo orientate all'imbecillità, che sono, pertanto, in grado di coniare il lemma "triello", Un piccolo passo per la linguistica, un grande passo per l'universo delle cazzate.
Seguendo questa logica quaternaria, possiamo desumere che il combattimento fra gli Orazi e i Curiazi sia stato un "esaello" o "seiello" e che dire di D'Artagnan che incontra i tre avversari dietro il convento dei Carmelitani? Un "tesseraello" o "quadrello"?
E non vorrei avventurarmi nel combattimento che rese celebre il Fieramosca, come lo potremmo definire? Forse un "esaduodecaello" o "ventiseiello"?
E, qiunti a questo punto di non ritorno, perchè non potremmo indicare nella variante "n" il numero dei partecipanti a quei combattimenti in cui sia difficile, se non impossibile determinare la quantità dei contendenti? Un bel "ennello" non fa male a nessuno, se non a chi subisce "gli strali di un'avversa fortuna".

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