domenica 28 maggio 2017

Il popolo degli onesti

Ma come? se la prendono col TAR? ma come si permettono? sono loro che hanno sbagliato, hanno fatto una cosa contro la legge..... e via dicendo.
Scopriamo che il popolino italico conosce bene le Leggi e le osserva col massimo rigore e rispetto. Perchè, contrariamente a quanto si pensi, l'italiano fa tutto nelle regole.
Sì, lo so, ci sono alcuni millantatori che insinuano che il nostro sia un popolo di ladri, di evasori, di disonesti, di opportunisti, di menefreghisti, di truffatori, di individualisti..... ma è sotto gli occhi di tutti che è falso.
Certuni si sono persino inventati che ci sono ampie fette di territorio controllate dalla malavita organizzata. Ma per favore, organizzata da chi? Ma non diciamo panzane.
In effetti la classe dirigente di questo Paese non lo rappresenta proprio, loro non osservano le leggi, noi sì, loro si comportano male, noi no.... noi siamo tutti dei candidi fiorellini, loro sono biechi e corrotti.
Noi rispettiamo le file, non lasciamo l'auto sulle piste ciclabili o nei parcheggi dei disabili, noi non ricorriamo agli amici per ottenere favori e agevolazioni, noi paghiamo le tasse fino all'ultimo centesimo, osserviamo scrupolosamente i limiti di velocità..... cosa c'entra col Tar? Nulla, c'entra con la forma mentis di un popolo, un popolo che ha solo diritti e nessun dovere un popolo di onesti fino a quando non si presenta l'occasione buona, un popolo che disprezza la cultura del lavoro, ma apprezza tantissimo quella dello stipendio fisso.
Ma un sano attacco di diarrea a questi soloni della perfezione non viene mai?

venerdì 26 maggio 2017

Il moralismo degli altri.

In un programma di livello culturale adeguato alla maggioranza del popolo italico, "I pacchi", il conduttore, l'attore Fabio Insinna, ha apostrofato in modo poco educato una concorrente, durante un "fuori onda". 
La malasorte ha voluto che una "talpa" abbia fatto pervenire questo materiale della RAI a Mediaset, più precisamente a "Striscia la notizia", diretta da Antonio Ricci, noto programma pseudo giornalistico, basato su scandali e scandaletti, che possano far indignare i moralisti de noantri, sempre così severi cogli altri, quanto permissivi con sé stessi.
La cosa è, chiaramente, finita sui social, bacheca mediatica dell'idiozia umana nella sua peggiore manifestazione, ed è cominciata la lapidazione virtuale del reo da parte di una plebe che non avendo un Gesù che li invitasse a scagliare la prima pietra, ove fossero stati senza peccato, ha riversato sul malcapitato Insinna alcune tonnellate di materiale.
Dal tono di alcuni interventi che si sono letti in giro sull'argomento ben si percepisce la tipologia di moralismo che avvolge le nostre vite. È quello verso gli altri, che devono essere candidi, cioè come noi vorremmo essere e non siamo.
Non è una cosa di ora, sbattere il mostro in prima pagina per esporlo al pubblico ludibrio è pratica che la nostra società utilizza da tempo, forse anche da prima che io nascessi.
Potremmo parlare della relazione extraconiugale del povero Fausto Coppi, che fu infangato in tutti i modi possibili; potremmo rammentarci che Mina fu allontanata dalla RAI per un figlio avuto da nubile e tutta Italia era lì a puntare il dito invidioso per condannare.
Questo, che ci piaccia o meno, è il popolo italiano. Ricci lo sa perfettamente e sguazza dentro la volgarità di questo moralismo becero che abbraccia tutto, dalla politica, alla scienza, all'arte alla vita sociale.
Potremmo ricordare l'affettuoso "culona" riservato alla Merkel da Libero, oppure il tenero "Vecchia puttana" che un noto leader politico riservò alla fortunata Levi Montalcini: per tacere delle sfuriate di un noto politico e studioso d'arte.
Un imbarbarimento che ha avuto dei cattivi maestri, molti dei quali genrati dalla TV commerciale, che nel mare dello scontro in televisione ha fatto crescere una legione di personaggi volgari,
Tutti si sentono lesi, privati di qualcosa che non appartiene loro, ma è facciamo finta che. Tutti devono metter bocca anche in cose che non sanno e non capiscono, pur di manifestare coram populo il loro inutile e sciocco moralismo ipocrita.
Una società ben rappresentata da Orwell in 1984, ma che forse neppure lui avrebbe potuto immaginare così puntualmente realizzata.

lunedì 22 maggio 2017

Le Repubbliche Marinare.

Nelle antiche Repubbliche Marinare il potere si esercitava per mezzo di un sistema bicamerale:
i due remi del parlamento.

L'intelligenza dei cretini

Il mondo virtuale è popolato da cretini che sono convinti che i cretini siano coloro che pensano che loro sono cretini, mentre loro sanno bene di non esserlo, perchè lo sono quelli che postulano la loro cretinaggine invece della propria, ma quelli che dicono che gli altri sono cretini, sono in realtà certi che i cretini siano gli altri.
In realtà, i cretini ci sono davvero, né più né meno quanto gli imbecilli, altra categoria che abbonda, ma siamo di fronte a due virtù inconsapevoli.
L'unica certezza è che ora si palesano, perchè crescono in numero, quasi a significare che la consapevolezza della propria intelligenza debba passare attraverso la massificazione della stupidità, cretinaggine e imbecillità.
Non trovando scampo, viene spontanea una parafrasi dei mai troppo rimpianti fratelli De Rege, che potremmo sintetizzare in un "venite avanti, cretini!"

sabato 20 maggio 2017

Gli dei falsi e bugiardi

Ci sono limiti di decenza alle bugie che vengono raccontate.
Una di queste è il raggiro che rasenta la circonvenzione d'incapace che taluni hanno celato dietro alla denominazione "reddito di cittadinanza".
Dal blog di un noto attore italiano, di recente divenuto "maitre a penser" per nove milioni e passa di cittadini italici, apprendiamo che tale provvedimento sarebbe possibile e ne beneficerebbero dieci milioni (10.000.000) di italiani, non solo, aferma altresì che le coperture sono giù pronte e diligentemente messe per iscritto, per un ammontare complessivo di venti miliardi di euro (20.000.000.000).
Non si può che ammirare un progetto così ambizioso da portare sostegno a un numero sempre crescenti di concittadini in difficoltà.
Racimolando la cifra indicata nel promemoria contenuto in detto blog, si redistribuiscono settecentoottanta euro (€ 780,00) a dieci milioni di italiani (10.000.000).
Caspita, finalmente si cambiano le strategie in favore del popolo.
Facciamo due conti:

780 x 12 mesi =  9.360 euro l'anno.
9360 x 10.000.000 di italiani = 93.600.000.000 (leggasi 93 miliardi)
ma il pdf scaricato dal blog del noto attore e "maitre a penser" ne indica venti (20)

Vengo apostrofato in malo modo da un sostenitore dell'attore, che mi dà del PDiota (pdiota sarà lui e il tegame di sua madre, la cui gravissima colpa è aver generato un tale ammasso di deficienza critica).
Un articolo del famoso attore mi chiarisce le idee, ne usufruiranno dieci milioni di persone (10.000.000), poichè la faccenda riguarderà tre milioni di famiglie (3.000.000), mediamente composte da tre (3) persone.
Ecco dove avevo sbagliato, non sono dieci milioni di italiani (10.000.000) che riceveranno il reddito di cittadinanza, ma il 30% della cifra tanto sbandierata, perchè fa più effetto. L'assistenza riguarderà tre milioni di italiani (3.000.000), ovviamente la cifra è tutt'altro che disprezzabile.
Rifacciamo due conti:

780 x 12 mesi = restano 9.360 euro l'anno
9.360 x 3.000.000 =   28.080.000.000 (leggasi 28 miliardi e spiccioli)
il pdf scaricato dal blog del "maitre a penser" indica sempre venti (20)

Gli dei falsi e bugiardi ingannano con dati artefatti una parte di popolo corroso dall'invidia di non aver potuto partecipare alla mangiatoia pubblica ed è animato da spirito di rivalsa.
Un po' come la primogenitura di Esaù e il piatto di lenticchie che funse da moneta di scambio.
Una volta si facevano le rivoluzioni, ora si danno le mance ai poveri, attraverso l'imbonimento di sedicenti innovatori, messi lì dai potentati che dicono di voler combattere, col solo scopo di evitare la rivolta delle classi "deboli"..

martedì 16 maggio 2017

Etimologia contemporanea

Il duello è, come noto, un combattimento, o confronto, che si svolge fra due antagonisti.
Quello cruento tra Ettore e Achille, descritto nell'Iliade, ne costituisce (con tutta probabilità) l'archetipo.
Ora accade che tale sfida possa contemplare più di due contendenti, rispetto ai due previsti dalle regole dell'etimologia, si potrebbe, infatti verificare che i contendenti salgano al numero di tre.
Ma la fortuna assiste gli audaci e dona loro delle menti oltremodo orientate all'imbecillità, che sono, pertanto, in grado di coniare il lemma "triello", Un piccolo passo per la linguistica, un grande passo per l'universo delle cazzate.
Seguendo questa logica quaternaria, possiamo desumere che il combattimento fra gli Orazi e i Curiazi sia stato un "esaello" o "seiello" e che dire di D'Artagnan che incontra i tre avversari dietro il convento dei Carmelitani? Un "tesseraello" o "quadrello"?
E non vorrei avventurarmi nel combattimento che rese celebre il Fieramosca, come lo potremmo definire? Forse un "esaduodecaello" o "ventiseiello"?
E, qiunti a questo punto di non ritorno, perchè non potremmo indicare nella variante "n" il numero dei partecipanti a quei combattimenti in cui sia difficile, se non impossibile determinare la quantità dei contendenti? Un bel "ennello" non fa male a nessuno, se non a chi subisce "gli strali di un'avversa fortuna".

lunedì 15 maggio 2017

Gli aloni e le ombre.

Vedo ombre, silhouettes scure che popolano gli spazi in cui mi trovo, ma non solo, vedo anche figure che non risultano, a un'attenta analisi, normalmente percepibili da altri.
Avverto movimenti che non si verificano se non nella mia sensazione, quando questa sia espansa.
Il mio mondo si sta popolando di realtà appartenenti ad altre dimensioni, forse parallele, comunque diverse da quelle normalmente percepibili,. un altro mondo che i più ingenui possono confondere con l'allucinazione o, peggio, con la fantasia.
Eppure la sensazione si sta delineando sempre con maggiore precisione, possibile che sia il frutto della mia immaginazione o, peggio, della perdita graduale di contro del mio cervello e del suo funzionamento?
Ed è così che a un mondo normale prevedibile per lo più, se ne affianca un altro del tutto inesplorato, che mi trova impreparato a coglierne le misteriose sfumature.
Un mondo basato su percezioni e sensazioni periferiche, su realtà impalpabili, che hanno attinenza col vero solo perchè esistono, per quanto fuggevoli esse siano.
E quando meno te lo aspetti, un movimento improvviso, non visto, ma solo percepito, cattura la tua attenzione e ti pone domande quasi a precisare se la metafisica sia realtà o frutto della fantasia.
Un mondo che non spiega la sua presenza, se non con enunciati discutibili, deviando l'attenzione dalla sicurezza dell'universo che abbiamo conosciuto, per dirottarla verso un mare sconosciuto e quasi sempre imprevedibile.


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