Ci sono troppe cose che sfuggono a una normale analisi di coerenza del pensiero collegato all'azione.
In questo quadro, brillano di certo coloro che hanno la presunzione di formare quella che viene impropriamente definita "classe dirigente", cioè coloro che assumono compiti di amministrazione del Bene collettivo, senza capire in modo corretto l'obiettivo che dovrebbero perseguire.
Gli ultimi in ordine di ingresso nel panorama dei cialtroni sono di certo gli appartenenti alla setta sedicente "movimento" delle cinque stelle; ma sono solo gli ultimi, ben altri prima di loro hanno tracciato il solco della disintegrazione di un Paese, il nostro, che viene pervicacemente ricercato e pedissequamente seguito.
Potremmo scrivere fiumi di pagine e impegare miliardi di bytes per descrivere con dovizia di particolari cosa accomuna gli "stellati" ai loro acerrimi nemici "piddini" che condividono forti tratti identitari con "berluschini" e "salviniani".
Tutti hanno fatto il loro ingresso nelle stanze del potere brandendo il vessillo dell'onestà. Coloro che pensassero che questa sia una prerogativa deiciarlatani moderni, scorda in malafede la questione morale che fu posta all'attenzione di tutti dal compianto Berlinguer.
Il punto è proprio questo, Berlinguer non entrò mai nelle stanze del potere e proprio per questo agitava la bendiera dell'onestà, perchè è un segno di riconoscimento di chi sta contro. Chi entra nelle stanze del potere non diventa necessariamente disonesto, anche se certuni lo sono diventati, chi passa quella soglia deve fare i conti con la parola compromesso, con le pratiche di scambio e questo è quello che è successo agli eredi della prima repubblica, smantellata artatamente da una magistratura priva di scrupoli e di senso dello Stato.
Mi si dirà che i giudici non potevano fare altrimenti, ma non è così, la loro opera, unita alla fortissima sovraesposizione mediatica, ha fatto sì che sembrasse corrotto non solo l'intero sistema Paese, ma anche ogni singolo uomo che lo componeva, mentre sappiamo bene che così non era e non è stato.
E siamo così passati al nuovo sistema che ci ha procurato solo sangue sudore e lacrime.
Sono arrivati gli anni del riflusso, dell'abbandono delle lotte per le strade, della Milano da bere e dei profeti del divertimento e dell'arricchimento.
Gli italiani si sono innamorati di Berlusconi che si è imposto agitando lo spauracchio dei comunisti e ha imposto un american style in salsa brianzola. Sono stati gli anni della demolizione di quello che la Magistratura non aveva potuto distruggere e così in pochissimi anni è stata smantellata la scuola pubblica, distraendo risorse a vantaggio della scuola privata; la sanità pubblica, con crescente interesse per la privatizzazione della saute, con quello che ne consegue per i cittadini; e la pubblica amministrazione che è stata resa ulteriormente impotente di fronte allo sfascio, con l'impego di semplificazioni che sono andare a rendere più complessa qualsiasi procedura.
Contro a questo nessuna forza di opposizione, la sinistra ha perso i pezzi strada facendo, rincorrendo una destra imbarazzante e liberista su posizioni che non le erano mai appartenute.
Questo ha portato allo stato attuale, lo spostamento della ricchezza berso fette di popolazione già ricche e l'impoverimento di una sempre maggiore percentuale di cittadini....la crisi economica del 2008 ha fatto il resto, nonostante i ristoranti pieni.
È evidente che il disagio che si è creato poteva portare turbolenze di difficile gestione per il potere, ma ci ha pensato il "nuovo che avanza" a disinnescare la bomba: è arrivato un trombato del PD, che si è unito a un trombato di FI e insieme hanno creato a tavolino una forza di protesta istituzionale, col chiaro intento di farla pagare a quelle forze che li hanno annoverati fra i loro vati.
Giuseppe Grillo se ne vantò di essere riuscito a far sì che la popolazione scontenta non arrivasse agli scontri di piazza, la sua liturgia richiamava e richiama i due minuti d'odio di "1984", il popolo bue si sfoga nelle piazza urlando "vaffanculo" e si crea un nemico da abbattere la "kasta", sono nemici tutti coloro che sono sono supinamente allineati al pensiero che non c'è e che chiedono chiarezza di schieramento.
Destra e sinistra vengono archiviate come categorie vetuste e non più necessarie, il sistema dovrebbe crollare sotto l'onda d'urto "dell'onestà"..... eccoci arrivati, di nuovo la vita pubblica controllata dalle categorie morali.
Questa volta, però, è diverso, questa volta si è fermata una crescente protesta di popolo, illudendolo di arrivare a prendere il potere e sovvertire l'ordine che tanti danni ha fatto. Una delle operazioni più spericolate e millantatorie che la storia del nostro Paese ricordi.
L'italiano subisce il fascino dell'uomo forte, e dà credito al movimento dei due trombati, che cresce in pochissimo tempo a dismisura; le parole d'ordine sono facili, trasparenza, rigore, onestà e redistribuzione della ricchezza. Resta da capire come attuare questi nobili sentimenti.
Arrivano le prime responsabilità di governo cittadino e a queste viene risposto in maniera non sempre coerente e navigando a vista, la scusa è sempre il buco lasciato dalle amministrazioni precedenti, anche questa vecchia pratica copiata dall'immarcescibile Berlusconi, che così ha giustificato il suo operato politico.
In breve tempo si comprende che nessuno metterà le mani nelle questioni spinose (il porto di Livorno tanto per dirne una) e si cercherà di dare una lustrata là dove si può e dove non si scomoda chi il potere vero lo detiene attraverso gli anni e attraverso ogni singolo partito o movimento che dir si voglia.
Questo è quello che è successo e quello che succederà è facilmente capibile, una lotta fra bande di incapaci, per assicurarsi il denaro pubblico da spartirsi come fossero le lotte al vertice del cartello di Medellin.
Questo è diventato il nostro Paese e non possiamo che ringraziare di questo tutti i servi del potere, quello vero, compresi quelli che hanno fermato con un vaffanculo la ribellione popolare.