mercoledì 30 giugno 2010

Il valore dei valori

Molti anni fa, nel territorio di un comune italiano, un Istituto di Analisi rilevò che il contenuto di atrazina presente nelle acque del fiume, che attraversava quella zona, era di molto superiore ai limiti consentiti.
Grande fu la preoccupazione per la presenza di questo poderoso veleno nell'acqua che finiva persino negli acquedotti e, quindi, in casa delle famiglie.
Gli scienziati spiegarono in modo dettagliato i rischi che l'anomalia poteva causare alla salute pubblica. Ci furono mesi di incontri, discussioni, accertamenti, fin quando il politico responsabile del territorio decise che il problema doveva essere superato in ogni modo.
Un tavolo di approfondimento fu il percorso che venne individuato per cercare la soluzione, valutando tutto, a partire dai costi dell'operazione di bonifica.
Dopo un periodo di tempo, una delibera del politico innalzò il valore del parametro relativo alla percentuale di atrazina tollerata e il problema fu superato.

mercoledì 23 giugno 2010

Il rosso e il verde

I rossi hanno tenuto il punto e hanno avversato il plebiscito populista che anima i moderni peronisti "de noantri", i verdi, di ascendenze celtiche, vaticinano profeticamente sulla presenza di slovacchi nei nostri territori, già a partire dal prossimo anno. Milioni di persone sono spiate dai curiosi di questo villaggio globale.
Il dibattito ferve ovunque su temi fondamentali, la posizione del mediano, l'osservanza delle leggi da parte di chi se n'è sempre fregato... viviamo tempi strani.

martedì 22 giugno 2010

La verità e le bugie

Le bugie hanno le gambe corte, la giustizia è cieca, come l'amore e la fortuna, la verità viene sempre a galla (cadavere).

L'occasione e lo scandalo.

Molti, forse troppi, si meravigliano o si scandalizzano per il crescente numero di evidenze dell'uso arrogante del potere, per quanto minimo esso possa essere. Una volta, il privilegio era appannaggio esclusivo del Potente, quello con la P maiuscola.  Sono stati momenti in cui il detto popolare "l'occasione fa l'uomo ladro" era applicabile a pochi, pochissimi personaggi pubblici e a un nugolo imbarazzante di mosconi di bassa lega, tutti legati a compiti discrezionali nell'amministrare l'Ufficio del Potente.
Ora anche i truffatori pubblici hanno fatto strada e i nuovi proseliti e ritengono irrinunciabili le "indennità" integrative che percepiscono illecitamente perché facciano il proprio lavoro. D'altronde in una società dove il malaffare è assurto a regola di gestione del potere......

lunedì 14 giugno 2010

Essere qualcuno.

Essere qualcuno è un'ovvietà. Tutti siamo qualcuno, ognuno di noi lo è.
Quindi, l'enunciato stabilisce uno stato di cose che non richiede approfondimenti.... o no?
Molti scambiano la vita per un'arena, in cui bisogna primeggiare per "diventare qualcuno".
Ma, allora, la realizzazione individuale passa attraverso il riconoscimento di terzi che determina, con metodologie diverse, se una presenza evanescente, che solo casualmente assolve a tutte le funzioni vitali, sia o meno diventata qualcuno, sia, cioé, identificabile come essere umano fra altri esseri umani (almeno fra quelli che contano).
I metri di misurazione di questo delicato e complesso passaggio sono diversi a seconda dei gruppi sociali che li utilizzano e, per facilitare i compiti di analisi sono state create delle scale "sociali" che anche da un punto di vista figurativo, permettono di visualizzare il progetto organizzativo del genere umano e stimolare ambizioni e frustrazioni in chi si trovi a confrontarsi con una qualsiasi di queste piramidi.
Il coperchio generato dalla fantasia, non copre nessuna delle pentole che il diavolo ha messo a disposizione dell'uomo e questo si perde in mille rivoli di sciocca e vuota ambizione, cercando di piacere a tutti, fuori che a sé stesso.

Solitudine solitaria e solatia.

Stare in compagnia è il rimedio più istintivo per chi voglia combattere, o almeno superare la solitudine. Occorre riconoscere con assoluta franchezza che il rimedio funziona.
La vicinanza di altri esseri umani determina il decadere immediato dello "status" di solitario, per incompatibilità dei termini, ma crediamo di poter affermare con un buon margine di sicurezza, che altro è porre rimedio alla solitudine.
Sentirsi soli fra la gente è un paradosso utilizzato con una certa frequenza dagli autori di testi a divulgazione nazional-popolare, per uso e consumo dei ceti più bassi, almeno intellettualmente. Questo enunciato ci potrebbe portare a dedurre che la solitudine non sia una situazione fisicamente identificabile, ma uno stato della mente, che si arroga il diritto di generare sentimenti a proprio piacimento, a prescindere dalla situazione oggettiva, o almeno all'analisi dei parametri riscontrabili.
Questa semplice, quasi banale, osservazione, ci pone di fronte all'inevitabile negazione della  solitudine.
Come possiamo definire un processo non qualificabile né quantificabile con misurazioni certe e riconoscibili? Uno stato bizzarro, affidato all'improvvisazione "filosofica" individuale.
Sentirsi soli non è essere soli, anche se è assai diffuso il convincimento contrario.
Si sa, piangersi addosso è una delle attività più frequentate dal genere umano.

venerdì 11 giugno 2010

Ripartenze.

Perché ripartire? Perchè no?
La vita è lunga e breve, racchiude in sé questo dualismo soggettivistico-oggettivo, identificato dal Giano bifronte "vita-morte" senza lasciare scampo o scelta. Chi pensa di autodeterminare il proprio destino sbaglia o parla d'altro. Uno può provare a programmare il percorso e non è detto che vada sempre bene.
È quindi inutile vivere? Bella domanda, la risposta non esiste e nessuno può pensare di elaborarla senza correre il serio rischio di esporsi al ridicolo o al patetico.
Personalmente siamo convinti che ne valga la pena, ma non siamo depositari della verità.