domenica 2 febbraio 2020

Motti dello spirito

Giornata fra buio e monitor quella di ieri, notte un po' cosi, ma oggi è un altro giorno.
No stress e no rotture di coglioni è un ottimo slogan, il 2020 viene così caratterizzato come se fosse, finalmente, l'anno della svolta.
Sappiamo bene che il mondo è una gara di slalom fra le rotture di cazzo di cui non riusciamo a liberarci e rari momenti in cui respiriamo gioia, se non proprio felicità.
Sono quelle seccature, fra le quali zigzaghiamo per tutti i giorni della nostra vita, che assorbono la gran parte del nostro tempo.
L'importante è non cadere, o almeno non rompersi una gamba
Bene, andiamo incontro al nuovo mezzogiorno

Cambiamenti e simpatia.

In effetti, potrei anche mettere da parte il personaggio, non mi è facile e ci vuole esercizio, ma potrei.
Oddio, troppe cose dovrei cambiare e non so se ne ho voglia, anzi, non ne ho.
I cambiamenti epocali si addicono ad altri momenti della vita, ora occorre vivere al meglio quello che viene chiamato "quel che resta"
Amarmi un po' lo faccio già, per quanto riesca a digerire, non mi sto sempre simpatico, questa è la verità.
Andiamo avanti

Dell'infelicità

Ieri è stata una giornata piena, senza un momento per respirare, musica chiacchiere e amicizia o qualcosa di simile a un suo simulacro.
Stanotte sono stato folgorato da un pensiero che dovrò sviluppare, anche se non so ancora che taglio dare allo svolgimento del tema, quello vero.
L'assunto è semplice, l'infelicità non è dignitosa, come non lo è il mancato rispetto del concetto di libertà, si tratta quindi di capire come sviluppare questi due concetti, semplici solo in apparenza.
Siamo tutti soggetti a quelli che Shakespeare chiamava "gli strali di un'avversa fortuna " che ci ha lasciato segni e cicatrici. Siamo contenti di quello che siamo? Non saprei, forse si e, comunque, c'è una sola soluzione al non essere contenti, sopprimersi.
La nostra strada è stata tracciata anni fa e l'intricato intreccio di bivii attraversati, ne costituisce l'ossatura.
Questo siamo.