martedì 14 agosto 2018

"io non ti giudico"

Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. 
(Matteo 7, 1-5)

Il timore del giudizio altrui, porta molte persone a nascondersi e porgere agli altri un'immagine di sé non corrispondente al vero, quasi che la sincerità fosse un inutile orpello nei rapporti di relazione.
Solo una massa di cretini può ipotizzare che ci sia un metro di giudizio che è uguale per tutti.
La verità è che i parametri di analisi della vita, sono molto meno codificati di quanto i dogmi imposti abbiano voluto farci credere. 
In pratica, il giudizio di bene e male si annida in una variabile talmente soggetta a influenze di ogni genere, che ci troviamo spesso nella condizione di sentire più pareri contrastanti a fronte dello stesso evento.
Tutto normale, dunque, no, per niente, la particolarità sta nel fatto che i termini di giudizio non sono solo due, come il binomio "bene/male" potrebbe far supporre, no i pareri giudicanti possono essere tanti e differenti a seconda di quante siano le persone che si esprimono sul fatto, quando per sfumature, quando per diversa accezione dei termini.
In pratica è idiota sentirsi giudicati, poiché se anche fosse, il "giudizio" non fa riferimento a leggi universali e, pertanto, l'espressione giudicante varrà solo per la persona che la esprime, inutilmente, a questo punto.

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