venerdì 8 dicembre 2017

Né destra né sinistra.

Riporto un articolo de "La Nuova Sardegna" che ben descrive la moralità e la dirittura morale dei paladini del nuovo che avanza. Il Movimento Cinque Stelle, al potere nel comune di Porto Torres, ha deciso di finanziare un progetto energetico a favore delle famiglie più bisognose del territorio.
Il fatto che la graduatoria sia gremita di parenti, familiari e amici dei componenti la Giunta, è probabilmente solo una coincidenza.
Il primo cittadino individua nella scarsa affluenza di domande e nella connaturata diffidenza dei sardi, le motivazioni che hanno messo in evidenza moltissimi nomi legati a esponenti dell'Amministrazione,
È opportuno in questi casi, aspettare gli eventi, certo è che la prima impressione non favorisce chi si dice diverso, facendolo apparire molto simile a quelli che ha sostituito.
come a dire niente di nuovo sotto il sole.

"PORTO TORRES. Il fotovoltaico da queste parti più che verso il sole è orientato verso le stelle, soprattutto se sono cinque. È stata appena pubblicata la graduatoria provvisoria dei beneficiari del reddito energetico, e Porto Torres è un pentolone in ebollizione. Polemiche, post al vetriolo, social in fibrillazione, e caccia alle streghe
Perché in questo elenco dei vincitori del pacchetto fotovoltaico chiavi in mano, ci sono una serie di nomi che saltano all’occhio. In pole position Alessandro Derudas, l’assessore ai Lavori pubblici (87° posto). Poi il suocero del sindaco, sotto il cui tetto vive anche il primo cittadino (42°). E ancora la sorella del presidente del Consiglio comunale (12°). E infine sorelle, cognati e cugini di diversi consiglieri comunali pentastellati.
Insomma il fedele amico Facebook si è rivoltato contro i grillini e li ha azzannati alla gola: “parentopoli” si legge nei post, “scandaloso”, “una vergogna”, e la sintesi è che i Cinque Stelle, in tema di iniziative sociali, se la ballano e se la suonano.
Ma vediamo meglio cosa è successo: l’amministrazione Wheeler ha messo in campo un progetto pilota per abbattere il disagio. Ha stanziato 500mila euro delle proprie risorse spalmate in due anni (230mila ora, 230mila per il 2018 e 40 mila per le parcelle dei tecnici) per installare sui tetti dei meno abbienti 3 kw di fotovoltaico a costo zero, in modo da garantire un bello sconto in bolletta per chi ogni fine mese si ritrova in bolletta.
«Ci aspettavamo una risposta eclatante da parte della cittadinanza – dice il sindaco Wheeler – molti altri comuni come Como, Treviso, Pavia hanno intenzione di imitarci, (Selargius unico in Sardegna a manifestare interesse) siamo un modello virtuoso. Quindi pensavamo di trovarci di fronte migliaia di richieste».
Invece a malapena la graduatoria supera i 100 candidati, e l’elenco si ferma ad appena 5 condomìni e 110 privati. «La gente ha mostrato molta diffidenza e forse non ha capito la portata innovativa del reddito energetico – spiega la funzionaria Francesca Sanna – non è piaciuto il fatto che “l’accumulo” non consumato venga incassato dal Comune e non dal privato. In pratica l’impianto garantisce l’autosufficienza energetica solo per il giorno, cioè quando produce». Dice il sindaco: «Il nostro è un fotovoltaico sociale, non è fatto per creare profitto. È il Comune a incamerare “l’accumulo” energetico e a rivenderlo al gestore, per poi reinvestirlo l’anno successivo in altri pannelli da ridistribuire. È una spirale positiva che dovrebbe portare la collettività al risparmio in maniera sostenibile».
Ma presentare domanda significa anche mettersi in casa un tecnico comunale che ficca il naso e che magari scopre qualche abuso.
«Ci aspettavamo sicuramente più condomìni – dice Wheeler – ma non è facile mettere d’accordo tanti inquilini». Così in una città piegata in due da crisi e disoccupazione, la smania di energia alternativa non è così tanta: la graduatoria langue. Una risposta flop, davanti a un progetto così caldeggiato e sponsorizzato anche a livello nazionale, sarebbe uno smacco. «Noi ci crediamo fermamente e siamo entusiasti – dice il sindaco – e abbiamo voluto partecipare al bando. Tutti, compresi i consiglieri comunali e i loro parenti, sono comuni cittadini, e hanno il diritto di presentare domanda. Sarebbe discriminante il contrario. Non c’è alcun profilo di illegittimità nemmeno se un assessore, finito poi in coda all’elenco, voglia metterci la faccia. Nella consapevolezza che poi nessuno avrebbe usufruito concretamente di questa opportunità, perché ai fini del punteggio vale l’isee, il reddito, il nucleo familiare, le invalidità, e una serie di parametri oggettivi che non lasciano spazio a favoritismi. Alla fine, oltre ai condomìni, verranno accontentati una trentina di privati, e mio suocero non sarà certo tra questi».
«Tra i beneficiari – dice Francesca Sanna – ci sono famiglie con un reddito annuo di 5000 euro. Situazioni di vero disagio. Poi è anche vero che ha presentato domanda qualcuno che supera abbondantemente i 100mila, ma senza alcuna velleità di vincere».
Ora la palla passa ai tecnici, che dovranno valutare caso per caso l’idoneità dei tetti, l’esposizione dell’edificio e tutte le variabili per la corretta messa in posa e dimensionamento dell’impianto.
Poi la graduatoria diventerà definitiva, e le famiglie scartate i dovranno ripresentare domanda l’anno successivo, perché non ci sarà lo scorrimento degli elenchi. Il Comune farà un nuovo bando da 230mila euro."

© La Nuova Sardegna 10 11 2017

Panni di piombo, ovvero l'abbigliamento che non cambia

Era questo il mondo in cui sognavo di vivere da ragazzino? 
Era questo il modo di vivere che sognavo da ragazzino?
L'esistenza di un essere umano è, in effetti, poca cosa rispetto alle idee e ai sogni, o aspettative, che queste generano.
Vieni al mondo e, se hai fortuna, cresci senza grossi problemi, compreso quello di capire come funziona il gioco, ossia venire a conoscenza delle istruzioni per l'uso. Non le conosce nessuno, se non quei pochi privilegiati che vengono allevati fin da subito per gestire le leve che muovono davvero qualcosa.
Tutto comincia sempre con informazioni, per lo più fuorvianti, che ti aprono la mente a ipotesi di miglioramento personale e collettivo, che sembrano a portata di mano, purché si agisca nel modo giusto, mai indicato nelle istruzioni sulla confezione.
Intanto, la macchina schiacciasassi ha continuato a macinare terreno e tempo in egual misura e ci ha condotto lentamente ma inesorabilmente, allo smantellamento della prospettiva incautamente costruita, per lasciare il posto alla disillusione senile, sul far della sera.
Sono saggi i vecchi? È come se lo fossero, si rendono conto che le energie per cambiare non le hanno più e che, quando le hanno avute, è mancata loro la forza necessaria per stravolgere i rapporti di forza a loro vantaggio.
Tuttavia, con mirabile istinto di contraddizione, ci siamo vestiti quasi tutti dei comodi panni della conformazione, dell'omologazione, perchè quelli del cambiamento ribelle li giudicavamo confacenti alle nostre esigenze solo a parole, devo dire con sincerità, anche grazie al convinto contributo di tanti pifferai di Hamelin, che ci hanno indicato ipotesi alternative e meno impegnative, sulla strada in cui era più pratica la nostra antagonista crudele: la democrazia.
Non stupisce, quindi, che , nei fatti, chi ha potuto ha cercato di privilegiare sé stesso e la sua ristrettissima cerchia, con varia fortuna, ma con il comune convincimento che il bene collettivo fosse una chimera da agitare davanti agli occhi dei sognatori irriducibili, mentre si creavano le premesse per la distruzione di tutto.
Ora che il cambiamento sembra quasi irreversibile e che la normalizzazione ha largamente vinto la sua guerra, non lasciando ai sognatori neppure un piccolo scontro in cui avere anche solo l'illusione della supremazia, ci lecchiamo le ferite di una vita buttata al vento, per quanto ci si cerchi delle attenuanti per sopportare il peso che tale conclusione porta nei nostri cuori.
L'occasione c'è sempre stata, da quando esiste il mondo, ma (nel nostro caso) è stata mal sfruttata a causa di nostra incapacità e per l'instancabile opera di cattivi maestri e pessimi esecutori, che non sono stati in grado di leggere correttamente la realtà, pur avendo (almeno in apparenza) lucidamente individuato la strada da seguire.
Quello che non avevamo compreso fino in fondo, perchè non avevamo strumenti per capirlo, era che la conoscenza, l'istruzione, la scalata alla ristretta cerchia dei sapienti con le loro stesse armi, avrebbe avuto molto più successo di una, cento, mille Smith & Wesson.
Quindi, eccoci qui, sul viale del tramonto, ad osservare con malcelata insofferenza il perpetuarsi della stupidità dei semplici, che avrà un corredo di sogni infranti e di panni collaterali, di cui verranno fatti vestire per deviare il percorso, secondo le modalità ormai secolarmente note.