domenica 23 giugno 2013

I fuochi di Beltane

E cosi' la tradizione druidica sopravvive fino a noi, il paganesimo si veste di religiosita', ma conserva intatto il suo spirito.
La tradizione celtica poneva i fuochi di Beltane fra l'equinozio di primavera e il solstizio d'estate, ma noi (che siamo piu' pratici) l'abbiamo abbinata a San Giovanni che, putacaso cade due giorni dopo il solstizio d'estate.
I fuochi di San Giovanni sono una tradizione pagana molto sentita in alcune zone.
Mia nonna era comare di San Giovanni del dottor Peppinu Donadu, avevano saltato insieme il falo' di Beltane (anche se loro non lo sapevano) e si erano uniti per la vita di una senso forte di amicizia e rispetto che li ha accompagnati fino alla fine dei loro giorni.
Strane avventure su un sentiero che vive a meta' fra la credenza popolare e la fede cristiana.
Oggi mi trovo a Santiago de Compostela, meta nevralgica del pellegrinaggio Cristiano e Cattolico, per la fine del mio Camino. È stato del tutto casuale, assolutamente non premeditato,  ma il fatto e' che oggi e' anche il 23 giugno, la vigilia di S.Giovanni e le strade di Santiago si popolano di gaitas, di tamburi, di streghe e figure della credenza pagana. Strano contrasto, ma del tutto armonioso in questo tempio della fede.
Forse anche l'apostolo Giacomo non considera i fuochi pagani un pericolo per la fede dei numerosi seguaci che in suo nome hanno affrontato i durissimi dolori del percorso che conduce alla sua tomba.

lunedì 10 giugno 2013

Pensieri sul tre

E' probabile che i cammini antichi, fatti alla maniera antica, quando si dipendeva poco dalle proprie volonta' e molto da quelle altrui, stimolino pensieri che in momenti normali dell'ordinarieta' quotidiana non sfiorerebbero neppure l'anticamera del cervello.
In verita', un po' l'eta', un po' le tante rispòste senza domande appropriate, sta di fatto che dopo una camminata che non l'avrei fatta in un  anno, sono a chiedermi, ma sono io che sto cercando Dio o e' Dio che sta cercando me? E in entrambi i casi,  perche' siamo sempre ricorsi a rappresentazioni che hanno fatto nascere gli equivoci della numerologia e del mistero?
In verita', la tesi che non ci sia un Creatore, ma un Trasformatore e che tutto sia rappresentato da Lui e che tutto lo rappresenti, mi sembra affascinante. Se ciascun insignificante essere umano avesse la consapèvolezza della propria inutile esistenza fuori da questa logica, probabilmente saremmo un bel passo avanti, in quello che potremmo identificare come un nuovo atteggiamento nei confronti della vita in tutte le sue manifestazioni, morte compresa.
L'esempio e' talemente banale da risultare sacrilego, ma anche Gesu' Cristo si avvaleva spesso di semplici immagini acche' i piu' capissero.
Vediamo come dare seguito alla teoria con il famoso detto dell'uovo e della gallina. Certo, se l'uovo non e' stato fecondato, la gallina ha il diritto di priorita'. Gia', ma la gallina non puo' fecondare per partenogenesi....e allora entra in ballo la terza figura, il gallo.
Appare di tutta evidenza che nella logica della trasformazione, i tre elementi sono ciclicamente fondamentali e ciascuno di essi irrinunciabile.
In sintesi, il senso del divenire ha significato solo se il Divenire e' conclamato e perche' lo sia c'e' necessita' di compartecipazione creativa e consapevole, non tanto al processo generativo come creazione, ma a quello di trasformazione, due componenti dello stesso cosmo si fondono in altro, alimentando il mistero della Vita e della Trasformazione.
A questo punto direi che e' molto meglio meglio che smetta di bere acqua, che mi pare porti a lidi troppo complessi; la birra e' forse piu' indicata, e in fondo le notizie sul calciomercato non sono cosi' dannose alla salute.

sabato 1 giugno 2013

Creature e creatori

Dimitri, grande musicista e persona di spirito profondo, ebbe a dirmi che se c'e' la creatura, c'e' per forza anche il creatore, secondo le autorevoli dichiarazioni di un famoso rabbi della religione ebraica.
In effetti la tesi e' inoppugnabile, se esiste qualcosa di creato, ci sara' pure qualcuno che lo ha creato.
Si pone l'annoso problema se e' nato prima l'uovo o la gallina, ma il rischio di banalizzare tale affermazione scendendo su un terreno cosi' popolaresco e' fuori luogo.
Altrettanto autorevoli parti della filosofia, affermavano che Dio e' una creatura dell'uomo (avvalorando la tesi che ci sia un creatore e una creatura) per le problematiche che ancora non riesce a capire con la scienza e l'intelletto. Tesi rispettabile, ma che non ci consegna elementi di verita' profonda infatti l'ignoranza dell'uomo non e' un parametro costante, ne consegue che neanche Dio lo e'.
In verita', la scienza nei suoi massimi esponenti ci consegna la verita' che nulla si crea nulla si distrugge e tutto si trasforma. Questo significa una verita', e cioe' che Dio non esiste in astratto, ma e' componente essenziale del tutto in continuo divenire.
In questa logica non e' blasfema affermare che ognuno di noi e ognuna delle cose che ci circondano sia Dio e nel contempo Dio sia ciascuno di noi e ogni singola cosa che ci circonda.
Da ultimo mi diviene inappropriato il termine "Creato", forse il "Divenire" e' piu' consono.