venerdì 5 aprile 2013

Arie di rivoluzione

Portare il cervello all'ammasso diventa un fenomeno preoccupante, quando anche le persone che avevi considerato attente e dotate di una buona capacità analitica, cominciano a avere orizzonti più opachi.
Mi rendo, tuttavia, conto che la mia affermazione si fonda su di un discutibile assioma e cioè, che io veda correttamente le cose, al contrario delle visioni oggetto delle mie critiche.
È, comunque, innegabile, almeno ai miei occhi, come i miei orizzonti siano più chiari e fruibili, a meno che non si voglia tornare sul soggettivismo spinto, affermando che la visione di ciascuno è ugualmente valida e degna di attenzione, annullando in un sol colpo secoli di dialettica filosofica.
È arcinoto che il dualismo fra bene e male passa attraverso infinite gradazioni ntermedie; annullare questo aspetto degli strumenti di analisi, vuol dire azzerare una qualsivoglia analisi dell'etica.
Forse è per questo motivo che le rivoluzioni si preparano con le parole, ma poi si fanno con le armi, la cui filosofia priva di sfumature, aiuta un radicale posizionamento degli speculatori sullo scacchiere del pensiero.



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