mercoledì 14 marzo 2012

Spostamenti

In effetti dovevamo riconoscere che da molti, forse troppi anni la riva sinistra del fiume si trovava lì, al suo posto. Non al posto del fiume, al posto che le competeva, cioè a sinistra del fiume,.
Già, si fa presto a dire sinistra del fiume, qual'è la sinistra del fiume? È quella da questa parte o è quella dall'altra parte? La domanda era ed è più che lecita, infatti, la strada che da valle porta verso la vetta del colle è una salita, la stessa strada che dalla vetta del colle si dirige verso valle è una discesa.
Pensandoci bene, potremmo affermare che salita e discesa sono criteri applicabili alla stessa entità, come lo Yin e lo Yang, sono di fatto i complementi specifici della rappresentazione complessiva del dualismo presente nelle singole realtà.
Ma questo la povera riva sinistra non poteva saperlo e, col passare degli anni e lo scorrere del tempo sopra l'acqua del fiume, aveva lentamente affinato e interiorizzato una ferma volontà di non stare più a sinistra, oscuri processi logici l'avevano convinta che la sua priorità fosse diventare la sponda destra del fiume..
Questo creava un bel problema, soprattutto dal punto di vista della cartografia e quindi dell'esatta definizione dei ruoli che i singoli compnenti paesaggistici avevano nella composizione e assetto del territorio.
Un rigido protocollo che si basava su certezze incrollabili, basate su solide convenzioni che datavano anni e anni di applicazioni meticolose in tutto il mondo.
Il mondo della cultura e della scienza avevano ipotizzato in astratto questa evenienza e tutti si erano messi a discettare sulle possibili conseguenze, che cambiamenti di umore o di idea dei singoli component, avrebbero potuto sul territorio.
È noto che il mondo della mente applicata ai congressi è dinamico solo in teoria, in pratica ci troviamo spesso in un guazzabuglio di soloni, intenti a difendere fino all'ultima unghia e all'ultimo dente la roccaforte del proprio convincimento, per contraddirlo l'anno successivo per sofistica perversione.
Resta il fatto inconfutabile che la riva destra restò riva destra, la riva sinistra restò riva sinistra e il flusso del fiume, continuò, come se nulla fosse accaduto, ma quello che è più sensazionale è che le convenzioni cartografiche non cambiarono, soffocando nel vuoto del conservatorismo anche il sogno.

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