Quando le cose cambiano non c'è mai un motivo preciso, il più delle volte, il movimento è di un grado alla volta e dopo sei mesi la situazione si è ribaltata, come una vecchia Dauphine.
Il fatto è che tutti sono a favore dei cambiamenti, specie quelli contrari, ma anche quelli favorevoli diventano contrari non appena i cambiamenti si verificano, portandosi dietro una schiera di sostenitori, precedentemente contrari.
Il cambiamento non è un valore in sé, il cambiamento è un diverso posizionamento dei pezzi sulla scacchiera, ne può venire una vittoria, o una sconfitta, più raramente un pareggio. L'unica cosa certa è che c'è da giocare, oppure guardare le partite degli altri e fantasticare su come avrebbe potuto essere la nostra.
D'altronde le storie non esistono solo per chi le racconta, ma anche per chi le ascolta e credo che siano molti di più.
Le cose cambiano, sono cambiate, la nonna del Cecconi era solita affermare che "ogni muta è una caduta", a significare che le cose possono solo andare peggio, ancorate a quel pessimismo cosmico che accompagnava la vita contadina nei secoli.
Ma forse c'era una ragione per quel pessimismo, l'illusione che l'infelicità ti facesse ghermire e assaporare maggiormente quello scampolo di benessere che avrebbe potuto arrivare da un giro di giostra più fortunato.
Ecco, questo è al momento e non lo sarà tanto a lungo, cambierà, anzi, sta già cambiando. Così vanno le cose del mondo, una miseria di puntino azzurro in un mare immenso di Universo. Ci conforti che sarà quella l'unica miseria che potremo conoscere.