lunedì 11 gennaio 2016

Il Lato oscuro della Forza (dell'Ordine)

Due ore inutili passate in questura per una denuncia, fanno capire che la diminuzione dei reati nel nostro Paese è tutta merito delle Forze di Polizia.
Dopo due ore di attesa, alle 13.00 esce una solerte funzionaria delle "Forze dell'ordine" e informa noi sudditi che non funziona il sistema e che raccolgono le denunce a mano, per cui ne potranno redigere al massimo altre due.
All'osservazione "guardi che siamo almeno otto", senza una piega "ho detto due, gli altri potranno ripresentarsi il pomeriggio"
La raffinata strategia per combattere il crimine si fonda sulla rinuncia dell'estenuato malcapitato a informare chi dovrebbe tutelarlo dal torto subito.
Un modo originale ed efficace per diminuire le percentuali dei reati commessi che il Ministro dell'Interno (uno per l'altro) sciorina con lo scopo di evidenziare quanto importante sia stato il "lavoro" da lui svolto.
(Il lato oscuro della forza)

domenica 3 gennaio 2016

Le bestemmie la Tv e le solite polemiche.

L'osservatore Romano ha stigmatizzato la RAI, colpevole di avere permesso che una bestemmia passasse tra gli SMS degli auguri di capodanno.
Ovviamente, ne è scoppiato un caso politico, come si può sbagliare, nel nostro Paese di Guelfi e Ghibellini, qualunque quisquilia è buona per far discutere, come sempre in modo acceso e poco riflessivo, in pratica prende forma la formula dell'aprire bocca e darle aria, una metodologia che ha sempre dato i buoni frutti dell'immobilismo, di cui la nostra cara Italia vanta il primato mondiale.
Guardando la cosa con un po' di astrazione dalle passioni, potremmo dire che la bestemmia è un atto che offende il credo di un numero di persone piuttosto consistente; potremmo anche dire che ci sono stati taluni che hanno visto nell'atto censorio (per quanto postumo) un vile attentato alla libertà di parola; potremmo infine aggiungere che la pratica della bestemmia come intercalare ha un buon seguito, soprattutto in determinate zone del nostro Paese..... e allora?
In realtà, l'intercalare perde quella valenza di oltraggio alla fede, certo si può ricorrere a termini più edulcorati, nessuno si offende per lo "zio can" del veneto o per il "porco zio" del toscano, ma è questione di lana caprina, se non addirittura di vaga ipocrisia applicata.
Che il livellamento del linguaggio abbia subito un brusco imbarbarimento è sotto gli occhi di tutti, la dialettica è stata da tempo sostituita con l'insulto più o meno pesante, che è arrivato fino ai vertici dello Stato. 
Davvero pensiamo che sia colpa della RAI? Non è piuttosto l'incapacità relazionale di qualche disadattato, che non trova niente di meglio per esistere, che inviare un SMS contenente la pietra dello scandalo?
Ma anche in questo caso, l'anno nuovo non ha portato nulla di edificante, siamo sempre il solito popolo di mentecatti che attribuisce responsabilità alle Istituzioni, piuttosto che ammettere la propria indelebile ignoranza e volgarità. Eccelliamo anche in questo.