mercoledì 28 luglio 2010

Al telefono

Non è nostra intenzione rivisitare il grande successo con cui l'indimenticato Nino Ferrer ci metteva a parte della ricchezza del suo carnet di numeri telefonici a cui rivolgersi in momenti di particolare solitudine.
Il telefono ha cambiato pelle e da strumento per stabilire un contatto preliminare all'incontro, è diventato surrogato esso stesso dell'incontro medesimo.
Si telefona nell'illusoria convinzione di mantenere vivi i rapporti interpersonali, fino ad arrivare all'estremizzazione del sesso che passa attraverso i fili del telefono, invece che attraverso una canonica unione di corpi in cerca di piacere.
In una società dell'apparire, fatta esclusivamente di enunciati e di proclami, questo rappresenta la normalità, anche se surrogare i rapporti veri non sia attribuibile alla società medesima, ma , semmai, a un pericoloso gioco di causa effetto, determinato dalla superficialità e dalla minore responsabilità che il ricorso a queste false tecniche aiuta in modo incontrovertibile.

martedì 13 luglio 2010

Le percentuali.

Con grande divertimento, unito a una profonda amarezza, apprendo che il nostro Paese è equamente diviso in due, il 50% di ladri e il 50% di derubati. Una percentuale maggiore di derubati creerebbe l'anomalia dei ladri che rubano ai ladri. Quindi peggio di così, forse, non potrà andare.
Tuttavia, potrebbe avere ragione chi affermò che al peggio non c'è mai fine.